Funzionamento e competenze

Decreto M. Ambiente no. 568/2006

Art. 2. Le competenze del Consiglio Scientifico sono le seguenti
a) Supporto alle strutture gestori del Parco Nazionale, rispettivamente il Consiglio Consultativo di Amministrazione e l’Ente gestore del Parco Nazionale Buila-Vânturariţa;
b) Supporto all’Ente gestore del Parco nell’elaborazione del Piano Management al fine di ottenere l’approvazione dell’autorità centrale per la protezione dell’ambiente, con l’avviso dell’Accademia Romena;
c) Valutare il modo in cui si applicano le misure previste nel Piano Management e presentare, annualmente e, se necessario, all’Accademia Romena e alle autorità centrali per la tutela dell’ambiente, dei rapporti contenenti i risultati della valutazione, ma anche proposte e raccomandazioni;
d) Costatare i problemi del Parco Nazionale Buila-Vânturariţa e fornire delle soluzioni;
e) Analizzare periodicamente, in plenum, due volte all’anno, l’attività dell’Ente gestore del parco nazionale e approvare il rapporto di attività;
f) Approvare l’adempimento degli obiettivi per l’anno seguente;
g) Approvare l’attuazione di alcuni obiettivi non-inclusi nel Piano Management del Parco Nazionale Buila-Vânturariţa;
h) Dibattere problemi, fornire soluzioni ed esprimere l’accordo per quanto riguarda le proposte dell’ente gestore Parco Nazionale o di altre istituzioni/organizzazioni attraverso il voto a maggioranza semplice dei membri presenti

Art. 3. Le competenze dell’Ente gestore del Parco Nazionale Buila-Vânturariţa:
a) Fornire prontamente informazioni al Consiglio Scientifico e all’autorità pubblica responsabile o alle strutture subordinate ad essa e avvertire in tempo utile sull’accaduto di qualsiasi fatto che ha portato o potrebbe recare dei pregiudizi al patrimonio naturale in sua gestione;
b) L’Ente gestore Parco Nazionale Buila-Vânturariţa presenta, tramite il Consiglio Scientifico, un rapporto annuale sullo stato dell’area naturale protetta,sulle soluzioni adottate per risolvere i problemi e sulle azioni compiute, in base al Piano Management.

Decreto d’emergenza no. 236/2000 sul regime delle aree naturali protette, la conservazione degli habitat naturali, della flora e della fauna selvaggia, modificato dalla Legge no. 462/2001 e la Legge no. 345/2006

Art. 18.
(8) Le strutture amministrative istituite al fine di gestire le aree naturali protette, previste ai punti (3) e (4), saranno guidate e sorvegliate da un Consiglio Scientifico.
(9) La struttura dei Consigli Scientifici viene proposta dall’amministrazione delle aree naturali protette, con l’avviso dell’Accademia Romena, e approvate dall’Agenzia Nazionale per le Aree Protette e la Conservazione della biodiversità.
(10) I Consigli Scientifici valutano il modo in cui vengono applicate le misure previste nei Piani management e inoltrano, annualmente o se necessario, all’Accademia Romena e all’Agenzia Nazionale per le Aree Naturali Protette e per la Conservazione della Biodiversità, dei rapporti contenenti constatazioni, proposte e raccomandazioni.
(11) Il management delle aree naturali protette con strutture amministrative istituite a questo proposito viene valutato almeno una volta all’anno, in base ai rapporti dei consigli scientifici, dall’Agenzia Nazionale per le Aree Naturali Protette e per la Conservazione della Biodiversità e dall’Accademia Romena.
(12) I Consigli Scientifici dei parchi nazionali e naturali analizzano, allo scopo di esprimere il loro avviso le richieste di svolgere qualsiasi tipo di attività che potrebbe avere un impatto negativo sull’area naturale protetta, e di studi sulle attività e gli sviluppi che dovrebbero svolgersi sul territorio o nella vicinanza delle aree protette.