Novitŕ

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La leggenda dei nomi dei villaggi della zona

SI racconta che c’era un pastore molto ricco, padrone di tutte le vallate attorno al Monte Buila. Lui aveva quattro figli: Costea, B?rbat, Dobre e Bodea, a cui lasciň i suoi terreni. Loro li divisero tra loro e formarono i villaggi di Coste?ti sulla Valle del ruscello Coste?ti, B?rb?te?ti e Bode?ti sulla Valle del Ot?s?u e Dobriceni sulla Valle del Dobriceni.

La leggenda del Monastero Arnota

La leggenda racconta che, prima di diventare principe della Valacchia, Matteo Bessarabo sia riuscito a sfuggire agli inseguitori turchi dopo aver scambiato i suoi vestiti con quelli di un suo soldato, incaricato ad „arn?ut” in romeno – e da qui anche il nome di Arnota (la montagna e il monastero) e essersi nascosto in una palude, al posto della quale costrui un monastero dopo il suo insediamento a principe, laddove fu anche sepolto, insieme a suo padre.

La leggenda dell’Eremitaggio Pahomie e di Sava il Brigante

Pahomie č il nome da monaco del grande principe Barbu Craiovescu, fondatore del Monastero Bistri?a. Negli anni 1519-1520, lui edifico anche l’Eremitaggio Pahomie, in memoria del fatto che, nella vicinanza della Bella Sorgente, nel silenzio del Massiccio Buila, mentre cercava la strada verso Sibiu nei boschi, per sfuggire a Michele il Cattivo, trovo la sua salvezza insieme ai suoi compagni. Tra essi, c’era anche il capitano Sava, diventato Sava il Brigante perchč, dato che il suo padrone era fermo in quel posto da tempo, era sceso tante volte nei villaggi dei dintorni per procurare del cibo.

La legenda dell’Eremitaggio P?trunsa

L’eremitaggio č dedicato alla Santa Paraschiva, che era anche il nome della madre del vescovo Climent. L’eremitaggio fu costruito nel 1740 dal Vescovo Climent del Râmnic, per commemorare la propria nascita. Sua madre, Paraschiva Modoran dei Pietrari de Jos stava scapando dall’invasione dei turchi e trovň riparo giů del Monte Buila, dove fu presa (“p?truns?” in romeno) dai dolori della nascita nel luogo chiamato oggi P?trunsa.

Pagina realizzata dall’Associazione Kogayon, in un progetto finanziato
dall’Amministrazione del Fondo per l’Ambiente e cofinanziato dal Corpo Forestale dello Stato Romsilva

Pagina tradotta da Daniela Sargu e rivista da Antonio Saccone.