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La Grotta delle Gole di Comarnice (Munteanu Murgoci)

Si trova nel Massiccio Stogşoare, a circa 930 m altitudine assoluta e 30 m rispetto al punto più basso della Valledi Cheia, nel versante sinistro delle gole. È stata studiata e presentata sin dal 1898, dal ricercatore Gh. Munteanu-Murgoci (C. Goran, 1983).

L’apertura è ampia (10/3 m) edorientata verso ovest, e la caverna si forma a seguito dell’incrocio quasi perpendicolare di tre corridoi creatisi su tre diaclasi. La rete di corridoi è circa 235 m lunga. Per percorrerla, servono vestiti di protezione e mezzi d’illuminazione.

La galleria principale è ampia (3-5 m di larghezza 5-8 m altezza), concrezionata con stalattiti, stalagmiti, colonne, gururi. A capo si nota un bel gruppo di stalagmiti e domi, chiamato “La Famiglia”. Dopo circa 50 m, la galleria principale incrocia la Galleria delle Diaclasi, in angolo quasi perpendicolare. A sinistra (sul corridoio a guano), la galleria è ascendente per i primi 10 m, poi discendente e con numerosi frammenti di crollamenti. Il ramo destro è concrezionato con stalattiti e stalagmiti, e, nel tratto finale, anche con gururi, al di là del quale, attraversando un pozzo di 4 m, si passa in una galleria a tre livelli di erosione.


È una grotta fossile, orizzontale nel primo tratto, poi discendente, abbastanza concrezionata, dominata da scorrimenti parietali, più frequenti lungo il corridoio medio (il Corridoio a guano). Il pavimento è tutto coperto in materiale clastico, risultato da frammenti di calcare oppure da concrezioni. Sul corridoio medio ci sono macchie di guano e, sull’ultimo tratto, pezzi di legname putrido. Sempre sul tratto finale, c’è una piccola cavità che raccoglie l’acqua. Secondo la morfologia e l’orientamento dei corridoi rispetto alla valle, la grota è un meandro fossile del torrente Cheia.

Relativamente fredda (7gradi centigradi nell’aria e 6,2 gradi centigradi nell’acqua, a luglio 1966), la grotta è molto umida e non ventilata.

La fauna è molto ricca, dato che qui dimorano delle specie troglobioniche di miriapodi diplopodi (Dacosoma motasi e Trachysphaera racovitzai), coleotteri trechini (Duvalius delamarei).
Sono stati trovati anche dei fossili di Ursus spalaeus.

Pagina realizzata dall’Associazione Kogayon, in un progetto finanziato
dall’Amministrazione del Fondo per l’Ambiente e cofinanziato dal Corpo Forestale dello Stato Romsilva

Pagina tradotta da Daniela Sargu e rivista da Antonio Saccone.