Novitŕ

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La Grotta del Lago Verde

Sita sulla parete occidentale del Monte Stogşoare, ad un’altitudine assoluta di circa 990 m e 140 m altezza relativa al punto più basso della valle del torrente Cheia, sul versante sinistro di Ogaşul Ursului, una massa di detrito.

È stata esplorata e cartografata nel 1978, dal Gruppo speleologico “Niphargus”, di Râmnicu Vâlcea.

L’ingresso è relativamente largo, di circa 6x4 m. Subito dopo, seguono due gallerie: la prima, molto angusta, è lunga solo 10 m; l’altra è larga e alta, con il pavimento piano, coperto in frammenti piccoli nei primi 15 m e con grandi blocchi calcarei, nel resto, crollati verso le vecchie concrezioni.

Dopo 35 m, la galleria si ramifica. Le due ramificazioni, dopo che avvolgono/ si aggirano atorno ad un immenso pilier, si rincontrano nella Sala Grande. La ramificazione principale ha un’inclinazione di 4 m, mentre quella secondaria è un pò discendente, priva di concrezioni e molto larga (25 m).


La Sala Grande (30x20x10 m) ha il pavimento dislivellato, causa i numerosi frammenti calcarei crollati. Dal sud-est, incomincia una galleria, ascendente all’inizio, con tanto materiale clastico, che si ramifica dopo 20 m. A destra, la galleria termina con tre diverticoli corti, mentre quella a sinistra scende presso un lago delimitato dalle pareti di una diaclasi - largo 1 m, lungo 10 m e profondo 3 m. L’esistenza di un lago in una grotta fossile sospesa in calcari molto fessurati è dovuta all’impermeabilizzazione del pozzo della galleria con l’argilla generata dalla decalcificazione. È possibile che il lago asciughi, pari a quella della Grotta delle Pagode, a causa di alcune fessure.

Non c’è bisogno di attrezzature speciali per visitare la grotta, bastano delle fonti d’illuminazione.

Pagina realizzata dall’Associazione Kogayon, in un progetto finanziato
dall’Amministrazione del Fondo per l’Ambiente e cofinanziato dal Corpo Forestale dello Stato Romsilva

Pagina tradotta da Daniela Sargu e rivista da Antonio Saccone.